In un anno perse 100 aziende agricole in provincia di Teramo

TERAMO – Favorire l’ingresso di giovani imprenditori nel comparto agricolo della nostra provincia attraverso la riduzione delle lungaggini burocratiche necessarie per l’avvio dell’attività. È il monito della Coldiretti Teramo che, ispirandosi alle parole di papa Benedetto XVI che incoraggia i numerosi giovani intenzionati a costruire il proprio futuro professionale nelle campagne, sottolinea come proprio i giovani rappresentino la componente più dinamica e innovativa del settore necessaria al suo rilancio ed evoluzione. Il Papa nel corso dell’Angelus della giornata del Ringraziamento auspicando un rilancio strategico dell’agricoltura, ha sottolineato come “non pochi giovani hanno già scelto questa strada; anche diversi laureati tornano a dedicarsi all’impresa agricola, sentendo di rispondere così non solo ad un bisogno personale e familiare, ma anche a un segno dei tempi e ad una sensibilità per il bene comune”. I lunghi iter burocratici rappresentano però, secondo la Coldiretti Teramo, uno degli ostacoli principali all’avvio dell’attività agricola dal momento che per un giovane che vuole aprire un’impresa agricola o un agriturismo devono trascorrere circa 2 anni. “Siamo grati al Santo Padre per l’importante riconoscimento – sostiene Raffaello Betti, direttori della Coldiretti Teramo – i giovani rappresentano risorse rilevanti, soprattutto nell’attuale panorama agricolo locale che ha risentito di un ridimensionamento nell’ultimo anno”. Secondo gli ultimi dati diffusi da Infocamere, infatti, le imprese agricole della provincia di Teramo hanno subito un decremento pari a 109 unità, passando dalle 6.775 dei primi nove mesi del 2009 alle 6.646 dello stesso periodo di quest’anno.